Rivisitando i recenti percorsi diagnostici e terapeutici della fase pandemica abbiamo realizzato di avere trascurato una fetta importante della nostra professione; ci siamo concentrati su una malattia che ha minato le basi non solo dell’attività medica in senso lato ma anche l’organizzazione stessa del nostro vivere consociato. È per questo motivo che sta emergendo spontanea l’esigenza di ritornare alle nostre prerogative di clinici: l’approccio al malato nella sua totalità, lo studio delle varie patologie e la loro interconnessione, la collaborazione tra varie figure di professionisti che si occupano della gestione di salute, lo sguardo verso le innovazioni della ricerca, i nuovi protocolli di terapia che ci permetteranno di guardare al futuro con occhi nuovi e speranze nuove. In questa ottica abbiamo pensato a questa giornata di aggiornamento che faccia interagire i medici del territorio con i colleghi ospedalieri, ciascuno con le proprie esperienze, le proprie aspettative ed i propri punti di vista. È concetto comune che il bagaglio personale del singolo medico si deve confrontare con una idea consolidata di paziente complesso: anziano, portatore di co-morbilità, alle prese con problematiche di natura socio-assistenziale, ancorchè reduce dal recente periodo di fase pandemica. È per questa serie di motivi che un confronto fra differenti figure professionali su tematiche così attuali e ricche di interrogativi può contribuire al dialogo che ci permetta di trovare soluzioni sostenibili.