Le sostanze curative somministrate per via inalatoria vanno sempre più sostituendo quelli somministrati per via orale nel trattamento delle vie respiratorie e assumeranno inoltre in futuro un importante ruolo in altre malattie che richiedono farmaci, che, inalati, raggiungano la circolazione sistemica. Ci sono molti vantaggi nell’inalazione di farmaci aerosolizzati. Questa via di somministrazione non è invasiva, fornisce un più rapido inizio di azione per i brocodilatatori short-acting rispetto alla terapia orale, consente dosi più basse di antibiotici e corticosteroidi per ottenere lo stesso effetto della terapia orale o iniettiva, evita gli effetti collaterali e il dolore associati alla terapia iniettiva. Molti farmaci vengono attualmente somministrati mediante aerosol e sono ora disponibili molti nuovi dispositivi per la loro somministrazione. Tuttavia ci sono anche molte sfide intese a ottimizzare la somministrazione di farmaci aerosolizzati. Per affrontare queste sfide dobbiamo: (1) essere consapevoli dell’effetto della dimensione e della densità delle particelle sull’impatto degli aerosol; (2) comprendere la necessità di specifiche manovre respiratorie per garantire l’inalazione ottimale con i dispositivi disponibili; (3) essere consapevoli che l’effetto della pneumopatia sulla deposizione degli aerosol può significare che il farmaco non riesca a penetrare nelle vie respiratorie più piccole quando il paziente è gravemente ostruito; (4) comprendere che l’effetto della malattia polmonare sul deposito di aerosol significa che i pazienti con ostruzione grave potrebbero non essere buoni candidati per terapie aerosolizzate che richiedano modelli di deposizione uniforme o deposizione nel polmone profondo; (5) selezionare il corretto dispositivo di erogazione dell’aerosol. Un secondo importantissimo filone di interesse riguarda un altro aspetto della terapia che non a caso per il nostro Congresso è intitolata alla “via inalatoria”. Si tratta dell’inalazione di gas terapeutici, a partire dalla forte spinta culturale nei riguardi di quello che va considerato un flagello per il paziente brocopneumopatico, cardiopatico, con patologia metabolica, con affezione di origine tossica, ecc.: questo flagello è l’ipossia, specie se con ipercapnia. Il Congresso si è quindi “allargato” all’ossigenoterapia in molte delle sue preziose indicazioni, aprendo così gli orizzonti della S.I.A.M. a provvedimenti che anche in futuro terranno in particolare evidenza l’inalazione di gas o miscele gasose di importanza curativa.